TERMINE ABUSATO O MALINTESO? 

Del Risveglio...


“Di colui che vide ogni cosa voglio proclamare al Paese,

di colui che apprese e che fu esperto in tutte le cose.

Egli esplorò dappertutto le regioni;

la completa conoscenza di ogni cosa apprese;

vide cose segrete e svelò cose nascoste;

un racconto ci portò dei giorni prima del Diluvio;

Una via lontana percorse e alla fine fu esausto e si riposò;

su di una pietra l'intera storia incise.”

Non solo woke


Nella lotta che vede contrapporsi due visioni antitetiche del futuro per esse auspicabile per l'umanità il simbolismo utilizzato dalle parti in causa, non meno del significato delle parole adoperate per esprimere le idee alla loro base, gioca un ruolo fondamentale e può rivelare il reale portato delle suddette "ideologie".

Da una parte una cultura, quella definita WOKE (dall'inglese "awake", "risvegliarsi"), che tenta di veicolare temi di inclusività, lotta per i diritti individuali, antirazzisti e anti totalitaristi, ambientalisti e miranti all'affermazione dell'individuo mediante il riconoscimento delle sue particolarità viste come valore ultimo al quale protendere e senza le quali la persona umana risulterebbe svilita; dall'altra un pensiero più "tradizionale", difficilmente inquadrabile in una forma stabilita in quanto eterogeneo perché sostenuto da elementi largamente difformi fra loro, per cultura e per storia, che però hanno in comune il fatto di sentirsi minacciati dall'egemonia che il loro avversario sembra guadagnare nel tempo.

Le ragioni di questo timore risiedono nel fatto che i propugnatori di questa seconda linea di pensiero vedono, nel propagarsi dell'influenza del primo, una sorta di cedimento progressivo della società ad un percorso omologante dettato dall'alto.                                                                                    

Sostanzialmente si trovano a dover contrastare un processo ineludibile dovendo contare solo sulle proprie forze ed in "alleanza", più o meno stretta, più o meno efficace, con altrettanti gruppi che in altri momenti avrebbero avuto, in molti casi, come avversari.                    

Il concetto di Risveglio


Entrambi gli schieramenti rivendicano per sé stessi un concetto attraverso il quale poter rendere evidente la giustezza delle proprie posizioni. Il concetto di "risveglio".

In contrapposizione con la "parte avversa" si investono del titolo di "risvegliati", relegando quindi il loro nemico ad una condizione di "addormentato", offuscato a livello cognitivo per colpa del contesto sociale dal quale proviene, per cultura, per censo o magari per innato odio verso la diversità.

Quindi, dato che "il diavolo si nasconde nei dettagli", non pare ozioso esaminare i contenuti che propugnano queste due visioni per cercare di capire chi effettivamente, eventualmente si possa "fregiare" di tale titolo.                   

Il cittadino ideale


L'ideologia woke, che si basa apparentemente sul concetto di inclusività, trae le sue origini dall’ideologia libertaria e ne porta all’estreme conseguenze il suo pensiero. All’insegna del vecchio motto “ vietato vietare”, veicola da una parte le sue istanze propugnandone l’accettazione acritica da parte del pubblico ma utilizzando metodi, per lo più di condizionamento culturale, che poco o niente hanno a che fare con l’accettazione del libero pensiero altrui e che invece sono strettamente inerenti con i metodi coercitivi utilizzati dalle dittature del ‘900.

E più precisamente con i tentativi, per lo più falliti, di queste di condizionare le masse partendo dall’educazione dell’infanzia al fine di plasmarne la coscienza in modo da creare il cittadino/militante ideale. Così vengono portate avanti dai sostenitori di questa, tutta una serie di tematiche che, se da un lato possono sembrare avere una coerenza con gli scopi che vengono enunciati, dall'altro rivelano chiaramente una contraddizione in termini se osservati alla luce dei fatti che ne sono il risultato.          

La svolta green


È il caso del tema riguardante l'ecologia. La pletora di argomenti che vengono messi sul tavolo a sostegno delle tesi suffraganti la "svolta green" che deve essere compiuta è largamente condivisibile: la lotta al riscaldamento globale ed il contrasto al conseguente cambiamento climatico, la necessità di utilizzare fonti energetiche diverse, l'impellenza di stabilire una forma di gestione dell'economia più sostenibile sono tutte cose che è auspicabile vengano promosse e realizzate. Il problema sorge quando a queste si impone come soluzione qualcosa che in realtà, invece di risolvere la questione, crea ulteriori aggravi della stessa.

Non è plausibile, per esempio, che attraverso l'implementazione della tecnologia del motore elettrico si riesca a contrastare l'aumento di CO2 nell'atmosfera quando è ormai assodato il fatto che sia l'estrazione di materie prime che la produzione di batterie al litio comportano una produzione maggiore di anidride carbonica oltre all'avvelenamento del terreno causato dai mezzi utilizzati nell'approvvigionamento delle terre rare delle quali questa tecnologia necessita.

E va inoltre considerato il fatto che allo stato attuale non esiste ancora una filiera di smaltimento efficiente per le batterie esauste. A meno di non continuare ad utilizzare vecchi metodi di sicura efficacia dal punto di vista economico ma aventi difetti di base che li rendono incompatibili con la tanto auspicata "svolta green" (https://www.internazionale.it/webdoc/ewaste-republic/).

Ed ancora, ci si preoccupa per l'inquinamento prodotto dal parco auto mondiale e si omette il fatto che esso è una quota irrilevante se paragonato a quello prodotto dalle navi cargo che utilizzano come combustibile gasolio di infima qualità per contenere i costi.

LGBTQ+


Del resto, volendo prendere ad esempio un altro tema, quello delle rivendicazioni del mondo LGBTQ , anche qui , a fronte di un dovuto rispetto delle scelte personali dell'individuo quando esse non nuocciano ad altri, ci si trova davanti ad un offensiva mediatica che tenta di introdurre cose che, oltre a non essere pertinenti , se non antitetiche, al tema del rispetto delle diversità, finiscono per introdurre pratiche tendenti allo svilimento dell'individuo stesso e ad una sostanziale mercificazione del corpo e a pratiche eugenetiche che speravamo non avrebbero mai attecchito nell'immaginario collettivo. 

Tant'è che forte è stata la presa di posizione che hanno tenuto le componenti femministe di quel mondo, che si sono accorte della stortura che sta per essere promossa e delle conseguenze di questa scelta che ricadrebbero sulla donna.

Cancel culture


Oppure, riferendosi alla "cancel culture", figlia prediletta di questa sottocultura Woke non può sfuggire il fatto che a fronte della campagna che tende a relegare nel limbo della storia personaggi ed avvenimenti che vengono letti in modo parziale e decontestualizzati, la lettura che ne viene fatta è ampiamente superficiale. Nessuno può negare, ad esempio, la barbarie dello schiavismo ma occorre sapere, per una corretta conoscenza del tema, che gli europei in quel commercio erano soci in affari con gli stati musulmani dell'Africa Occidentale.

E che anche l'implementazione della tecnologia cosiddetta "green" del motore elettrico sarebbe, in ultima analisi, fautrice di condizioni lavorative prossime allo schiavismo per i disgraziati che dovessero occuparsi dell'approvvigionamento delle materie prime.

Mistificazione omologante


Sarebbero molti gli argomenti cari a chi propugna queste tesi suscettibili di essere letti in chiave differente da quella che viene proposta come quella reale.

In effetti, per ognuna delle tematiche portate avanti dalla sottocultura Woke si può trovare un aspetto negativo di base che probabilmente cela lo scopo per il quale queste vengono promosse.

Quindi, dietro alla spinta verso l'adozione della svolta green ci può essere un tentativo di riduzione della capacità di mobilità individuale delle persone come anche un asservimento per l'approvvigionamento di servizi primari la cui elargizione sarebbe condizionata.                       Attraverso l'apertura alle tematiche gender l'introduzione di pratiche riproduttive stranianti il normale rapporto umano tra individui al fine di creare una società completamente avulsa da legami sociali.

Con la rilettura della storia in maniera ideologica, la cancellazione del passato e della possibilità di comprenderne i meccanismi in chiave critica.

Mediante l'implementazione di tecnologia nel biologico, il totale asservimento dell'individuo per mezzo del controllo anche , o forse soprattutto, sociale.

Sostenendo finanziariamente con intenti "filantropici" organizzazioni di vario genere, la creazione di caos utile per tentare di dirigere gli assetti mondiali nella direzione voluta.

Si rileva quindi che dietro a tanto millantate e sbandierate buone intenzioni si nasconde un progetto che pare andare in un altro senso.

Sostanzialmente si è di fronte ad una mistificazione che conduce all'omologazione.                            

I tradizionalisti


Gli oppositori a questa insana tendenza, come detto, si trovano a dover difendere il proprio modo di essere nei confronti di questo "livellamento" ed essendo diversi tra loro per cultura, ideologie, credo o quant'altro, rappresentano meglio dei loro avversari il significato di "diversità" tanto caro a questi ultimi!

Se essi siano "risvegliati" questo è ancora da stabilire.

Il fatto che, a seguito degli avvenimenti accaduti in questi anni, improvvisamente molte persone si siano rese conto che ci fosse qualcosa che non andava è indice che sono in atto dinamiche che non sono forse di facile comprensione ma che sono ampiamente attestate in migliaia di anni di letteratura e, prima ancora, di trasmissione orale.

Le differenze


Nel tentativo di voler definire esattamente le differenze fra i due gruppi potremmo dire che mentre gli accoliti della sottocultura woke indirizzano i loro sforzi ad un fine che porti ad un appagamento di carattere materialistico ed edonistico legato ad una mentalità di chiaro carattere consumista, i secondi, i disadattati, nel senso di "non adatti" a vivere in una società siffatta, sono spinti da un "afflato" di natura affatto diversa.

In modi e forme che non comprendiamo ne possiamo giudicare sembra che questi, ognuno per quanto riguarda il suo tipo e la sua storia, abbiano un'impellenza interiore che li spinge ad andare verso un'altra direzione. Chi spinto da un credo di tipo religioso, chi da un senso di giustizia (o forse dalla percezione di una mancanza della stessa), chi da una convinzione di tipo filosofico o quant'altro, tutti sembrano volersi dirigere verso un "altrove" che non sanno ben identificare ma che sanno per certo "Essere".

Altrove che sanno essere in contrapposizione con quello che vedono realizzarsi qui. Ora.

Il Gilgamesh...


Nel " Di colui che vide ogni cosa" che i moderni hanno rinominato "L'epopea di Gigamesh" si narrano le gesta del famoso eroe sumero che rappresentano il più antico esempio conosciuto di poema epico.

Per due terzi dio e per uno uomo (quello che un millennio più tardi gli Ebrei avrebbero definito " HYPERLINK "https://it.frwiki.wiki/wiki/Nephilim"nephilim HYPERLINK "https://it.frwiki.wiki/wiki/Nephilim"") Gilgamesh incarna una figura a metà tra l'Eracle e l'Odisseo dei miti greci.

Re mitico della città di Uruk la sua storia ci narra di un eroe che, malgrado il grande potere posseduto, si scopre impotente di fronte all'unico ostacolo insormontabile per l'uomo, la morte.

Della sua vicenda due sono le tappe fondamentali.

La prima che lo vede spadroneggiare sul suo dominio e le sue genti fino a che le divinità non decidono di opporgli un avversario, Enkidu, il quale rappresenta "l'uomo selvaggio", "naturale", e che gli e' pari in forza . Tanto che, nell'impossibilità di sconfiggerlo, per avere la meglio su di lui lo fa irretire da una prostituta; al che Enkidu, ammansito, diventa il miglior compagno del re e lo segue nelle sue imprese.

Non e' difficile rilevare in questa prostituta il simbolo di quella degenerazione che è il portato della civiltà che vedeva a quei tempi la società umana ormai solidamente inurbata e nella contrapposizione tra Gilgamesh e "l'uomo selvatico", con il conseguente "addomesticamento " di quest'ultimo, il tramonto della civiltà arcaica. E questo detto senza accezioni moraliste ma con l'unico intento di attestare il passaggio da una "condizione" che potremmo definire "adamitica" o anche "età dell'oro" ad una nella quale erano ormai cambiati i parametri che regolavano la società a causa del raggiunto aumento di complessità dovuto all'inurbamento.

Qui potrebbe situarsi, almeno metaforicamente, l'inizio della vicenda che stiamo vivendo al giorno d'oggi.

...l'immortalità e il sonno


La seconda parte rilevante nel racconto riguarda la ricerca dell'immortalità che Gilgamesh intraprende dopo che Enkidu muore e che lo porta a cercare l'unico uomo che sia diventato immortale per volere delle divinità dopo essere scampato al Diluvio, Utnapistim/Noè.

La prova alla quale il vecchio saggio sottopone l'eroe per far sì che a questi possa essere rivelato il segreto consiste nel rimanere sveglio durante l'esposizione dello stesso. Prova che Gilgamesh fallisce miseramente cadendo immediatamente in un sonno profondo.

E qui si pone in evidenza il fatto che in tutte le forme tradizionali, siano esse di carattere religioso o meno (https://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna), fondamentale risulta essere la capacità dell'uomo di non "cadere addormentato" durante il suo cammino. O almeno il tentativo di porre in atto la cosa.

Come ammoniscono i Veda, di non cadere vittima di Maya, il mondo dell'illusione che si contrappone alla Realtà Unica.

Ben consci del fatto che "non è in potere dell'uomo il dirigere i suoi passi." ( Ger 10.23) e che ciò che viene rappresentato con il simbolo dell'Arca (Tebah) evidenzia in realtà un intervento da "Altrove" si può affermare con una certa sicurezza che ciò a cui si riferiscono le Tradizioni auspicabile per l'uomo non possa essere niente che abbia a che fare con l'evoluzione naturale, o piuttosto il declivio, lento ma inesorabile, che sta portando il genere umano verso un mondo che vedrà soccombere l'individuo a vantaggio di una "macchina collettiva" spersonalizzante.

Ma piuttosto con la capacità che avrà l'essere umano, attraverso un lungo e cosciente sforzo, di rifuggire da esso.

E non si tratta qui di vedere necessariamente il "Male" dietro la tendenza a seguire il flusso dominante , strada che sta percorrendo la gran parte dell'umanità. Chi segue il corso del fiume non è cosciente né delle forze che lo spingono né del luogo verso il quale verrà portato. E quindi non ne ha realmente tutte le colpe.

Chi viaggia contro corrente in maniera consapevole invece ha fatto una scelta ed in questo caso "Male" è tutto ciò che gli impedisce di portarla a compimento.      

Volendo rubare un'immagine da un famoso brano di Franco Battiato, che si rifà a fonti molto lontane nel tempo, potremmo immaginare un percorso che si sviluppa verso due direttive, le quali incarnano in pieno le istanze e i fini delle due umanità fin qui esaminate.

 Jacurutu

12 aprile 2023