quale umanita' per l'oltre-uomo

CONTRO NATURA

Fusione tra essere umano e tecnologia alla ricerca dell'immortalità terrena

TRANSUMANESIMO


Parlando di Transumanesimo si affacciano alla mia mente titoli come, L’uomo da sei milioni di dollari, Blade Runner, RoboCop, Terminator, Guerre Stellari, Star Trek, sì perché esiste una serie infinita di titoli nella letteratura e nei film di fantascienza del secolo scorso dove possiamo trovare esempi dell’idea di unire, integrare, fondere l’essere umano con dispositivi tecnologici artificiali.

Tutto però era relegato nell’ambito dell’immaginario cinematografico, della fantascienza proprio perché non esistevano delle tecnologie capaci di transporre tale immaginario in realtà, questo almeno era valido fino a pochi decenni fa.

VERSO L'IMMORTALITA'


Probabilmente possiamo far risalire il concetto di transumanesimo agli anni cinquanta sulla base di quanto teorizzato da Julian Huxley, fratello di Aldous Huxley autore del romanzo dispotico "Il mondo nuovo", il quale fu biologo, genetista e scrittore britannico, presidente della Società eugenetica britannica, favorevole all’introduzione della selezione genetica, del controllo delle nascite e della sterilizzazione degli esseri ritenuti inferiori

Concetti sulla manipolazione e trasformazione dell’uomo che hanno trovato poi nuova linfa nei successivi anni ’60 e ’70  supportati dai successi spaziali della Nasa e dall’esplosione dei romanzi di fantascienza.

E’ però solo negli anni 90, inizi del 2000 che si è venuto a creare, sull’onda visionaria indotta da alcuni filosofi-futuristi, scienziati, inventori, scrittori quali Max More, Nick Bostrom, David Pearce, Raymond Kurzweil il movimento dei transumanisti i quali ritengono, quale dovere morale nel confronti dell’uomo, operare per migliorarne le capacità fisiche e cognitive attraverso l’applicazione di nuove tecnologie all’uomo stesso, affinché si possano ridurre o addirittura eliminare aspetti non desiderati e, a detta loro, non necessari dell’esistenza umana quali la sofferenza, la malattia, l’invecchiamento fino ad arrivare al mito dell’immortalità.

OLTRE LA GENETICA


Da "La Filosofia del Transumanesimo" di Max More, l’etimologia della parola "Trasumanesimo" sottolinea le radici della filosofia nell'umanesimo illuminista. Da qui viene l'enfasi sul progresso (la sua possibilità e desiderabilità, non la sua inevitabilità), sulla presa in carico personale di creare futuri migliori piuttosto che sperare o pregare che siano realizzati da forze soprannaturali, sulla ragione, sulla tecnologia, sul metodo scientifico e sulla creatività umana piuttosto che sulla fede……

"Trans-umano" sottolinea il modo in cui il transumanesimo va ben oltre l'umanesimo in entrambi mezzi e fini. L'umanesimo tende a fare affidamento esclusivamente sulla raffinatezza educativa e culturale per migliorare la natura umana, mentre i transumanisti vogliono applicare la tecnologia per superare i limiti imposti dal nostro patrimonio biologico e genetico

I transumanisti considerano la natura umana non come un fine a sé stesso, non così perfetto e che non può vantare alcun diritto sulla nostra fedeltà. Piuttosto, è solo un punto lungo un percorso evolutivo e possiamo imparare a rimodellare la nostra natura in modi in cui noi riteniamo desiderabili e preziosi. Applicando la tecnologia in modo premuroso, attento e tuttavia audace, noi stessi possiamo diventare qualcosa che non viene più accuratamente descritto come umano: possiamo diventare postumano. Diventare postumani significa superare i limiti che definiscono gli aspetti meno desiderabili della “condizione umana … I postumani avrebbero anche capacità cognitive molto maggiori e emozioni più raffinate (più gioia, meno rabbia o qualunque cambiamento preferisca ogni individuo)

PIU' UMANI DEGLI UMANI


Dal sito ufficiale della World Transhumanist Association (https://www.humanityplus.org) possiamo estrarre alcuni punti da quella che viene definita la "mission” del movimento transumanista:

1. Uso sicuro ed etico della tecnologia a supporto della longevità e mitigazione delle malattie che impattano il processo d’invecchiamento….ma anche “estendere ed espandere le capacità umane al di fuori della fisiologia includono l'intelligenza artificiale, la robotica e l'integrazione cervello-computer, che costituiscono il dominio della bionica, del trasferimento di memoria e potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo di protesi per l'intero corpo” 

2. Patrocinio per l’allungamento della vita e promozione del transumanesimo come visione e movimento del mondo che ha sviluppato una base di conoscenze e programmi educativi per far conoscere le scienze e le tecnologie che allungano la vita, curano le malattie e rallentano e invertono i danni dell'invecchiamento….  

3. Valori transumanisti. “La WTA (Humanity+) considera il suo ruolo di principale sostenitore di valori transumanisti positivi. Ciò include una sana longevità (Extreme Life Extension) le scienze e le tecnologie che possono creare un'umanità più umana” ….Abbiamo le conoscenze per fornirti gli strumenti, le risorse e la mentalità per affrontare il tuo viaggio di trasformazione”… “Le tecnologie che intervengono nella fisiologia umana per curare le malattie e riparare le lesioni sono aumentate a un punto in cui possono anche aumentare le prestazioni umane al di fuori di  ciò che è considerato “normale” per gli esseri umani. Queste tecnologie sono indicate come emergenti e speculative e includono, ad esempio, nanotecnologia, nanomedicina, biotecnologia, ingegneria genetica, clonazione di cellule staminali e transgenesi. Altre tecnologie che potrebbero estendere ed espandere le capacità umane al di fuori della fisiologia includono l'intelligenza artificiale 

4. Estendere le capacità umane. …..“Il miglioramento umano, sia terapeutico che selettivo, sfida lo stato normale e mira ad espandere le capacità umane che promuovono le funzioni fisiologiche umane e prolungano la durata massima della vita”…..

FUORI CONTROLLO


Un altro tassello che viene fornito a sostegno del cosiddetto miglioramento delle capacità umane è la possibilità di trovarci di fronte, in un futuro prossimo, a quella che viene definita "Singolarità Tecnologica" ovvero, spiega Ray Kurzweil informatico ed inventore di spicco del panorama futurista, un punto nello sviluppo di una civiltà, in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani che quindi devono adattarsi loro volta per mantenere l’attuale controllo.

Pensiero probabilmente associabile alle opere di Gunther Anders, ultimamente ritornato alla ribalta negli ambiti anti-sistema per la sua esposizione del concetto di totalitarismo morbido, dove l’uomo della civiltà tecnologica è subalterno alle tecnologie da lui stesso create provandone vergogna. Vergogna indotta dalla convinzione che ci sia a una sorta di dislivello tra l’uomo e i prodotti frutto della tecnologia, che essendo sempre più efficienti e funzionali lo oltrepassano facendolo diventare antiquato.

Sembra evidente che, nonostante i toni rassicuranti dei postulati della World Transhumanist Association, quanto viene sopra riportato susciti diversi dubbi e pone quesiti fondamentali relativamente al concetto di miglioramento dell’uomo biologico, sull’uso delle nuove tecnologie per uso non prettamente terapeutico, al concetto di uomo normale, al senso stesso di umanità.

OLTRE L'UOMO


Personaggi facoltosi come Elon Musk, Jeff Bezos, Larry Page oltre a ricche società, nonché governi, stanno investendo capitali in società per lo sviluppo di neurotecnologie, nanotecnologie, bioingegneria, segno del grande interesse, non-solo filantropico, che l’idea di Transumanesimo sta portando.

La Neuralink, società di Elon Musk impegnata nella ricerca sulle neurotecnologie si propone di sviluppare tecnologie di integrazione fra il cervello e il computer, l’obiettivo principale dichiarato è quello di aiutare anche le persone con patologie neuropsichiche invalidanti, dall’autismo alla depressione, dall’epilessia al Parkinson.

La Zyvex è una delle principali aziende di nanotecnologia molecolare che progetta nanorobot che, se iniettati nel flusso sanguigno, sono capaci rilasciare componenti farmacologici in modo mirato, ma anche dispositivi medici impiantabili per la neuromodulazione, la stimolazione cerebrale profonda, la neurostimolazione.

Sullo stesso piano si pone il progetto europeo Celloids il quale si propone di ingegnerizzare nanorobot capaci di spostarsi in modo autonomo all’interno del corpo eseguendo altri compiti specifici.

Non ultima la Walletmor, società inglese fondata dal polacco Wojtek Paprota, che ha lanciato lo scorso anno un microchip sottocutaneo che permette, avvicinando il polso al POS, di poter effettuare pagamenti elettronici senza l’ausilio della carta di credito o dello smartphone, come recita lo slogan sul sito officiale della società “Get your implant now”.

Queste sono realtà che dipingono in modo evidente che l’uomo non viene più considerato da alcuni come il prodotto finale dell’evoluzione, bensì l’inizio come in qualche modo affermato dal pensiero transumanista.  

QUALE ETICA PER IL CYBORG ?


Il concetto generale che prevede l’utilizzo di scienze e tecnologia come mezzo per superare le limitazioni umane può essere considerato assolutamente legittimo, per i transumanisti è, però, altrettanto legittimo l’utilizzo delle stesse per avere la possibilità di alterare l’uomo stesso, con l’obiettivo non solo di abolire l’invecchiamento, sconfiggere le malattie, ma anche di aumentare le capacità fisiche e intellettuali, per la creazione di un uomo nuovo non più legato al solo modello biologico naturale.

Viene quindi auspicata, oltre che teorizzata dai transumanisti, l'inquietante prospettiva della creazione di una nuova specie di uomo, definito postumano“La visione postumanista prevede una rivisitazione degli schemi interpretativi di stampo umanistico nel momento in cui i progressi dell’informatica e delle biotecnologie arrivano a cambiare la natura umana. Il progresso scientifico si propone di raggiungere nuove dimensioni oltre i confini naturali dell’uomo, di modificare lo sviluppo dell’umanità futura. Ciò significa che i naturali tratti umani si integrano con quelli non umani giungendo alla creazione d'individui ibridi con nuove capacità fisiche e cognitive ….". (Roberto Marchesini, "Il Tramonto dell'uomo: la prospettiva post-umanista").

La capacità dell'uomo di innestare in sé stesso elementi inorganici di natura tecnologica ne può cambiare radicalmente l'aspetto interiore ed esteriore, trasformandolo in un cyborg. Questa nuova forma ibrida sostituisce la visione umanista dell'uomo e apre una serie di nuove questioni filosofiche concernenti l'etica e la natura umana(Eugenio Viola, "Post Human: esperienze e questioni di critica d'arte").

CORPI IN RETE


A qualcuno possono sembrare assurdità da nerds o bizzarre teorie complottiste, certo è che a livello tecnologico la direzione intrapresa sembra vada in quel senso. Per rimanere un po’ più vicino a noi, oltre agli esempi citati precedentemente come Neuralink ci sono altri rami della tecnologia come quella delle reti di comunicazione dove già si parla del concetto di Internet of Bodies (IoB): utilizzare i corpi umani come fonte di dati, rendendolo parte di un ecosistema di Internet of Things (IoT), che rappresenta uno dei pilastri della tecnologia 5G.

Alcune stime indicano che almeno un miliardo di persone in tutto il mondo già utilizzano dispositivi IoB come smartwatch, fitness trackers e dispositivi indossabili, collegati fisicamente o all'interno del corpo, consentendo il monitoraggio e possibilmente l'interazione con lo stesso.

La gerarchia dei dispositivi che formano gli ecosistemi IoB è suddivisa in tre livelli: dispositivi di prima generazione esterni al corpo indossati o collegati fisicamente a un corpo umano che raccolgono e trasmettono dati in base al contatto fisico attraverso sensori, visione artificiale e così via; di seconda generazione inseriti all’interno del corpo principalmente di tipo medicale, sono collocati all'interno di un corpo umano (possono essere ingeriti o impiantati chirurgicamente); di terza generazione incorporati nel corpo quali dispositivi elettronici completamente fusi con il corpo umano che funzionano insieme mantenendo una connessione remota in tempo reale.

Oltre alla possibile questione etica emergono chiaramente degli aspetti che vengono spesso minimizzati nelle teorie transumaniste, come quelli relativi alla privacy, alla sicurezza e al controllo: i dati biologici e fisiologici, raccolti dai dispositivi, potrebbero essere ceduti a terzi che potrebbero usarli per fini speculativi, inoltre le capacità di tali dispositivi d’interfacciarsi alla rete offrono la possibilità a governi o entità esterne di esercitare un controllo costante sulle persone che li utilizzano.

A IMMAGINE E SOMIGLIANZA ...


Come anticipato, i vari aspetti delle teorie transumaniste pongono quesiti fondamentali relativi al concetto di esistenza umana, la visione prettamente materialista della natura umana di questi pensatori priva l’uomo di qualsiasi finalità intrinseca, non più persona con la sua soggettività, autodeterminazione all'esistenza, l'unicità del suo ruolo nel mondo e nella comunità umana, e da qui il suo diritto imprescindibile alla vita, ma l’uomo soltanto come entità percepibile, sola realtà materiale, solo corpo, cervello e rete neurologica.

Come meccanismo materiale quindi l’uomo può essere modificato a piacere fino alla trasformazione in essere ibrido naturale e artificiale o addirittura completamente artificiale e postumano.

Teorie in netta contrapposizione  all’umanesimo classico e alla cultura giudaico-cristiana, fondamento della cultura occidentale, dove l’uomo è inteso come essere insieme corporale e spirituale, quindi per un aspetto legato al mondo esteriore e che, per l'altro, lo trascende.  La sua costituzione a «immagine e somiglianza» di Dio, presentata nel corso dei secoli dalla Chiesa eleva la dignità umana a inviolabile così come il suo corpo materiale.

La distruzione del concetto più ampio di persona da parte della logica transumanista, riducendolo a puro essere materiale al pari di tutti gli esseri, di fatto svuota di significato il principio di dignità umana piegandolo a mera discussione soggettiva.

Le implicazioni a livello sociale nonché politico di un tale passaggio esistenziale sono anch’esse tutt’altro che chiare, chi definirà i limiti entro cui sarà lecito agire in opposizione alla vita naturale, chi regolerà la convivenza tra umani e transumani o postumani, chi ne stabilirà i diritti e doveri?   

Sembra superfluo sottolineare che tali teorie gettano un’ombra cupa sul nostro futuro attraverso lo sdoganamento di presupposti con conseguenze difficili da immaginare, ma che lasciano presagire un solo unico fine che è l’abolizione dell’uomo.


Francesco Santo
9 novembre 2022