IL NOSTRO NEMICO: LO STATO
Medicalmente idiota, economicamente rovinoso, socialmente dirompente e irritante, culturalmente e politicamente dispotico: cosa c'era da amare nell'era Covid? I miliardi, se eri parte di Big Pharma. Il potere incontrollato, se eri parte dello Stato. Più soldi e potere sui governi e sulle persone del mondo, se eri l'OMS. Un modello di azione per i fanatici del clima. Un sogno per i poliziotti a cui viene dato libero sfogo ai loro istinti per assecondare il bullo che è in loro.
Un'angosciosa disperazione se eri un reporter attento e curioso. Nel libro Australia Breaks Apart (L'Australia disgregata), John Stapleton, giornalista in pensione con oltre 25 anni di esperienza per il Sydney Morning Herald e l'Australian, racconta la follia collettiva che ha soffocato l'Australia al tempo del Covid, ma anche il movimento di resistenza che è iniziato con esitazione ed è cresciuto organicamente. È un racconto sui molti cattivi complici della tirannia e dei pochi eroi della resistenza. "Cosa direte ai vostri figli? Vi siete ribellati o vi siete conformati?", si leggeva su un cartello durante le proteste di Canberra. È una storia di politici venali e incompetenti e di polizia brutale - teppisti in uniforme - che agiscono per volontà di "apparati pubblici ubriachi di potere".
Se vuoi sapere o ricordare cosa è successo, leggi il libro. Se hai messo in dubbio la narrazione e hai resistito fin dall'inizio, prendi coraggio dalla cronaca di quel che è accaduto ed è documentato. Se appartieni alla classe dei covidioti in lenta ritirata dalle terre desolate che hai creato, e che ora ti lasci alle spalle, fai lo gnorri. Un estratto è stato pubblicato sul Weekend Australian. Tra gli oltre 900 commentatori online, uno ha citato Tony Abbott che ha affermato che in due guerre mondiali molti hanno rischiato la vita per proteggere le nostre libertà, ma negli ultimi tre anni tanti hanno rinunciato alle libertà per prolungare la vita.
Alcuni hanno rimproverato Stapleton per non aver ringraziato i nostri grandi - e buoni - leader e le autorità sanitarie pubbliche per averci tenuto al sicuro durante la terrificante prova delle "guerre al corona". La persistenza di quest'ultimo atteggiamento giustifica la pubblicazione del libro. Si tratta di un tentativo di raccontare e, se possibile, di fare i conti con il modo in cui un'intera popolazione è stata terrorizzata dalla paura di un virus e dall'osservanza di regole arbitrarie e draconiane.
Stapleton lamenta che questa non è l'Australia che conosceva e amava. Si è evoluta una co-dipendenza tra lo stato di sorveglianza e una società di spie simile alla Stasi in cui "siamo tutti colpevoli fino a prova contraria". Lo scatenarsi della violenza di stato su manifestanti pacifici ha comportato risposte militarizzate nelle strade che hanno suscitato moti di incredulità in tutto il mondo. L'eccesso di violenza da parte dello stato includeva "un livello folle di microgestione". Tutto è stato fatto senza fornire prove e analisi costi-benefici a supporto. È tutto qui, nella minuzia dei dettagli, con abbondanti dosi di iperbole. Ma chi può biasimare Stapleton, che scrive nel pieno della sindrome della "regolamentazione totalitaria"?
Stapleton utilizza l'espediente narrativo di un personaggio immaginario chiamato Old Alex, che osserva ciò che sta accadendo con distacco e crescente disincanto. In 444 pagine divise in 19 capitoli, fornisce un catalogo completo delle pietre miliari, delle menzogne e dei nascondimenti nella marcia inarrestabile verso la tirannia medica e l'apartheid dei vaccini. Si interroga sull'abbraccio della sinistra allo strapotere dello Stato farmaceutico. Lotta per trovare parole abbastanza forti per trasmettere la profondità del disprezzo per lo "spudorato", "odioso" e "detestato" Scott Morrison, il cui nome è diventato per alcuni sinonimo di atto di defecazione quando si sono sentite gridare dall'interno di un gabinetto: "sto facendo uno ScoMo, sto facendo uno ScoMo".
I lettori troveranno molte firme dello Spectator Australia e collaboratori del Brownstone Institute che hanno chiaramente sostenuto Stapleton negli anni bui del Covid e che sono emotivamente legati a molti dei principali dissidenti del mondo. Verranno in mente molti personaggi le cui storie di orrore sono state illuminate brevemente durante la lunga oscurità, come Anthony e Natalie Reale, che gestiscono il caffè Village Fix a Shellharbour, NSW. Ho scritto di loro su Speccie del 15 gennaio 2022. Abbiamo incontrato questa famiglia dal cuore grande e generoso durante il viaggio da Canberra alla nostra nuova casa nei Northern Rivers nel dicembre 2021.
L'Australia si è disgregata soprattutto per il modo in cui il governo Morrison è stato complice della frammentazione della federazione a favore di mini-feudi gestiti da aspiranti signori della guerra, come i premier, e dai loro cortigiani di palazzo, i commissari di polizia e le guardie del corpo, alcuni dei quali sono stati poi promossi a governatori.
Ma c'è di più.
La fiducia si è infranta, forse in modo irreparabile, anche nei confronti dei parlamenti, del sistema giudiziario, dell'apparato per i diritti umani, della polizia, della struttura medica, degli esperti e dei media. Il significativo passaggio ai media indipendenti riflette la disillusione sia nei confronti delle piattaforme dei social media dell'area Big Tech - che si sono trasformate in esecutori di narrazioni - sia nei confronti dei media tradizionali - che si sono trasformati nei portavoce dei grandi Stati e di Big Pharma per diffondere la paura.
Era importante che qualcuno scrivesse questa storia adesso, ancora sotto pressione, un'opera di documentazione accessibile per non dimenticare. O meglio, per permettere a loro di dimenticare e andare avanti. Questo non è un libro di accademici né per gli accademici. In ciò risiedono alcuni dei suoi difetti e gran parte della sua forza. "Il governo è il mio nemico", lamenta un cittadino disilluso. Non fidatevi di politici e burocrati. "Mentono per vivere", dice il cronista cinico.
Negli anni a venire ci si potrà aspettare una marea di tomi accademici che analizzeranno in modo minuzioso gli eccessi delle chiusure, delle maschere e dei vaccini e le valutazioni sistematiche dei loro successi e fallimenti. Data la scarsità di giornalismo critico, è utile avere una registrazione degli eventi contemporanei prima che i ricordi svaniscano e le storie vengano comodamente riscritte.
I suoi punti di forza giornalistici sono i reportage sul campo durante le proteste come il Canberra Convoy, la capacità di osservazione, l'attenzione per le storie di interesse umano, la scrittura priva di gergo e l'analisi non disturbata da esplorazioni teoriche. I suoi racconti delle personalità incontrate durante le massicce proteste di Canberra all'inizio del 2022 fanno emergere in modo vivido l'atmosfera elettrizzante, l'energia e il cameratismo di quella che divenne una celebrazione festosa ed esultante delle emozioni e degli impegni condivisi per garantire le libertà delle future generazioni di australiani.
È un libro da leggere, da esporre in bella mostra sul tavolino o in modo discreto sulla libreria, da consigliare per l'acquisto alla biblioteca pubblica e da far conoscere con il passaparola. Contiene molte citazioni e allusioni letterarie. È quindi appropriato che alla fine mi vengano in mente questi versi di Dylan Thomas perfetti anche per il "vecchio Alex":
"Non entrare lieve in quella buona notte,
la vecchiaia dovrebbe infiammarsi e strepitare al termine del giorno,
Ribellarsi, ribellarsi alla luce che si estingue".
Articolo di Ramesh Thakur, tradotto da Luigi Degan, pubblicato su Brownstone Institute e ripubblicato dallo DailySceptic and dallo Spectator.