IL MONDO SALVATO DA UN SASSOLINO


«Mia figlia è morta, la sua vita è finita all’1.45», ha dichiarato Gregory. «Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna», ha proseguito. «Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa.
Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima», ha continuato Dean. «Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre», ha concluso Dean.
Il demonio e il male sono animali notturni, agiscono nell'ombra sinistra della menzogna; quella che hanno tentato e tentano di raccontare per farci credere che Indi fosse incurabile; che il suo miglior interesse fosse morire al più presto; che l'eutanasia è una morte dolce; che eliminando il sofferente si cancella la sofferenza; che l'uomo - alcuni uomini di potere come giudici, politici, medici, giornalisti e saltimbanchi vari - sono dio e possono decidere cosa sia bene e cosa sia male, creando una realtà artificiale, illudendosi che sia autentica.
Il martirio di Indi gronda il sangue della menzogna, incartata nella viscida e vigliacca caricatura della pietà. Ma, soprattutto, la morte di Indi segna, di nuovo, la morte della menzogna, smentendo, per l'ennesima volta, il suo padre astuto ma fallito da quel pomeriggio di duemila anni fa, sul Golgota. Dio infatti ha scelto ciò che nel mondo è nulla per ridurre a nulla le cose che sono. Che sono vanità di vanità.
Legalizzeranno ovunque l'eutanasia, la transizione di genere, l'utero in affitto e la pedofilia. Vorranno eliminare ogni scarto inutile, ma tutto imploderà tragicamente nel nulla e nella menzogna che fonda la società post e trans-umana che satana vuole edificare.
Tutto questo male, tutte queste parole di menzogna e impostura, tutte queste leggi, tutto crollerà come un Nabucodonosor contemporaneo, e il fallimento inizia oggi, come quando uccisero Eluana, Alfie e tanti altri piccoli, innocenti, indifesi agnellini, carne e sangue dell'Agnello di Dio.
La morte di Indi è quel sassolino piccolissimo, impercettibile, insignificante, irrilevante che i suoi stessi aguzzini hanno lanciato contro la statua eretta alla superbia della grande menzogna.
La statua enorme, d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro e di argilla, quella che sembra aver vinto nel nome della maschera satanica del Dio di pietà e misericordia, l'idolo scientista e razionalista che questa generazione adora prona e serva, che si staglia contro il cielo sembra dominare su ogni cosa.
Ma Indi, carne, sangue e dolore offerti a Cristo crocifisso nella storia, morendo tra le braccia della mamma è l'umile sassolino staccatosi dalla montagna che da oggi inizia a rotolare lungo il pendio e, destinato a diventare di tali proporzioni che, precipitando sulla statua, la distruggerà. Sì, il mondo sarà salvato sempre da un sassolino che cela le stigmate di Cristo.
Perché, lo sappiamo per fede ed esperienza, il Regno di Dio è nel granello di senape che é stata Indi, seminata oggi nella terra come Gesù nel sepolcro, per risorgere oltre il peccato e la morte, e divenire un albero dove potranno trovare salvezza, consolazione, perdono, amore e vita, tanti sofferenti e disperati in questa e nelle prossime generazioni.
Persino i suoi aguzzini e i loro coriferi, e noi, che la superbia ci allontana dall'innocenza di Indi.

don Antonello Ippica, post su Meta