FERMARE LA GUERRA

La CGIL, rediviva, ha ospitato a Roma il banchetto per sostenere la raccolta delle firme nei Referendum, indetti da Ripudia la guerra e Generazioni future contro la guerra e contro l'invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti.
Sia benvenuto il sindacato che va oltre le parole spese e segue le orme tracciate da un gruppo di promotori e cittadini, senza la necessaria visibilità mediatica. Si sostengano con forza le azioni condotte dai cittadini contro la guerra e per la diplomazia, segno che la partecipazione diventa volontà e pratica se si cerca la verità. Così dallo scorso aprile i cittadini raccolgono le firme, affinché l'Italia torni a ripudiare la guerra, ovunque avvenga e quali che siano gli interessi che l'alimentano.
L'Italia per vocazione storica e politica ha sempre ricoperto un importante ruolo nella diplomazia, che significa innanzitutto prevenire i conflitti. In questa fase agiscono direttamente i cittadini con i Referendum. Per fermare l'eccidio di famiglie, anziani, giovani vite, luoghi distrutti tutto serve. L'importante è non dimenticare. E se dalla sinistra proprio non ci si può separare, almeno si ridimensioni l'entusiasmo per il redivivo sindacato. O dobbiamo pensare che l'obbligo, avallato da tutti i maggiori sindacati, di imporre a categorie di lavoratori l'inoculo di vaccini definiti sperimentali e il silenzio sulle imposizioni a tutti i lavoratori per lavorare e agli studenti per andare a scuola siano decisioni, su cui vale la pena sorvolare, in nome di un grande abbraccio fraterno nella sinistra?
Incomprensibile è il silenzio sulle troppe morti da covid, sulle reazioni avverse provocate dai vaccini e sulle morti improvvise, che riguardano tutti, anche i lavoratori.
Il portato ateo o laico che dir si voglia è sempre più distante dalle parole di Gesù, Dio fatto uomo sulla Terra. Così il credo ateo dà e toglie in una venerazione pagana che dimentica facilmente le disfatte, oltrepassa le macerie, anzi le recupera e le propone come souvenir. La sinistra, se ci si pensa, trasforma le sue macerie in film d'autore, per soddisfare il mai sopito autocompiacimento collettivo o in musiche trasgressive, che fanno credere d'avere tutto, mentre lo sguardo è perso nel vuoto di un credo che, pezzo dopo pezzo si sta sgretolando. Le macerie di oggi sono visibili, per chi ha il coraggio di vedere il dominio senza limiti dell'uomo senza Dio, le macerie ricoprono ogni fase della vita, dal concepimento alla morte, visibili, sotto lo sguardo di chi non vuole lavarsi la coscienza... e tende la mano.

Luisa Ferré